Come e perché la formazione, oggi, deve essere perfettamente essere integrata nel lavoro.
Alexandre Magno è il fondatore di Learning 3.0, organizzazione secondo cui la formazione non è più definita dagli esperti, ma emerge quando le persone sono poste dinanzi a nuove condizioni e sfide. Alexandre ha collaborato assieme a Rich Aspinall (un altro facilitatore dell’organizzazione) alla realizzazione di questo articolo per Docebo, il primo di una serie incentrata sui principi fondamentali della Learning 3.0.
Learning 3.0 – principio 1: Formazione nel Mondo Reale
di Alexandre Magno and Rich Aspinall
A differenza degli atleti che si allenano metodicamente prima di un’importante competizione, o di chi lavora nel settore industriale e solitamente è addestrato a ripetere meccanicamente determinate operazioni,i lavoratori creativi apprendono gran parte delle informazioni e abilità necessarie durante il proprio lavoro.
Si tratta di un processo inevitabile, senza dubbio stimolante, che può verificarsi sia intenzionalmente che casualmente. Al primo caso è legato un rischio di stress piuttosto elevato. Molti manager, infatti, non intendono “sprecare tempo” per una formazione specifica, ritenendo che i lavoratori sappiano già (o dovrebbero sapere) come svolgere in modo ottimale il proprio lavoro. Purtroppo, un simile approccio genera ritmi lavorativi insostenibili, scoraggiamento, paura e conseguenze potenzialmente molto peggiori.
È invece necessario che aziende e dipendenti allineino correttamente le proprie aspettative in relazione allo spazio e al tempo necessario per la formazione, cercando di integrarla con efficacia durante lo svolgimento del lavoro quotidiano e consentendo ai lavoratori creativi di sfruttarne tutti i vantaggi.
Ciò non vuol dire “permettere” ai propri dipendenti di leggere libri o fare ricerca su Internet per due ore al giorno (o otto ore settimanali). Piuttosto, è essenziale adottare un approccio integrato, che combini formazione e lavoro quotidiano in modo efficace ed efficiente.
Questi sono alcuni validi esempi di formazione nel mondo reale:
- Supportare esperimenti a prova di fallimento;
- Problematizzare i meeting e la formazione, concentrandosi sulle situazioni reali e non sulle simulazioni;
- Supportare la formazione continua permettendo ai lavoratori di utilizzare i propri dispositivi e gli strumenti preferiti;
- Aiutare i dipendenti ad organizzare e sviluppare community di best practice, hackathon e altre tipologie di tecniche incentrate sugli eventi del mondo reale;
- Aiutare i lavoratori creativi ad individuare le opportunità di formazione e a visualizzare ciò che stanno imparando, utilizzando strumenti come il mosaico formativo.
La formazione, oggi, deve essere integrata nel lavoro. La necessità di ottenere nuove informazioni o di sviluppare nuove abilità è strettamente legata ad un contesto in continua evoluzione e si risolve mentre lavoriamo e impariamo sul posto di lavoro, ovvero nel mondo reale.
La nuova equazione per svolgere in modo ottimale il proprio lavoro è (lavoro = formazione + performance). I lavoratori creativi e le organizzazioni dovrebbero sviluppare una nuova visione e adottare un nuovo approccio. Oggi, è possibile cogliere le migliori opportunità formative direttamente sul posto di lavoro. “Formazione nel Mondo Reale” è dunque il primo principio di Learning 3.0.
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INFORMAZIONI SULL’AUTORE
Alexandre Magno è il fondatore di Learning 3.0, organizzazione secondo cui la formazione non è più definita dagli esperti, ma emerge quando le persone sono poste dinanzi a nuove condizioni e sfide.
Rich Aspinall è un altro facilitatore dell’organizzazione.