I MOOC nella formazione
La grande popolarità dei MOOC (Massively Open Online Courses) è spesso argomento di discussione nelle aziende e nelle organizzazioni governative. L’obiettivo è capire se questo tipo di formazione è applicabile anche al di fuori della realtà accademica. Alcune aziende sono alla ricerca di un modo per guadagnare, altre cercano un’alternativa ai tradizionali modelli di formazione online (e-learning e blended learning) per migliorare i propri dipartimenti Formazione e Sviluppo. Nessuno dei due approcci è sbagliato, e ci sono business case per entrambi.
La conoscenza è uno strumento potente e la capacità di monetizzare le sfide che la vostra azienda ha affontato può essere un’ottima fonte aggiuntiva di ricavo (se fatto correttamente, senza regalare i segreti del vostro business). Detto ciò, formare nuovi impiegati è molto costoso dal punto di vista economico e temporale, quindi realizzare dei MOOC aziendali può essere un metodo efficace per il trasferimento delle competenze tra impiegati Junior e Senior e per il miglioramento delle competenze dell’impiegato in un’ottica di crescita nell’azienda.
La noia è noiosa!
La sfida principale dei MOOC è che spesso non riescono ad ottenere un livello di coinvolgimento sufficiente a stimolare gli impiegati (che tradotto dal linguaggio aziendale significa “spesso sono noiosi”). E’ un concetto simile alla mia esperienza durante il primo anno di Università con il corso di Analisi, quando sedevo in un’aula strapiena di colleghi che cercavano di prendere appunti mentre io guardavo e cercavo di sentire il professore mentre scriveva sulla lavagna. Trovo questo metodo di apprendimento coinvolgente almeno quanto prendere a testate il banco. Molti dei MOOC che ho visto finora hanno lo stesso approccio, e forse potrebbero migliorare grazie alle scoperte degli ultimi 20 anni nel capo della teoria della formazione, del coinvolgimento e le nuove possibilità tecnologiche.
Molti di voi probabilmente si saranno già iscritti a un MOOC accademico da uno dei cataloghi di Università famosissime che sembrano regalare la loro conoscenza (Coursera, edX, Udacity, per citarne qualcuno). La grande domanda è quanti di voi hanno finito il corso, o per quelli che sono riusciti ad arrivare al termine, quanti hanno svolto un secondo corso? La sfida con i MOOC, in generale, è l’altissimo tasso di abbandono, circa del 40-60% dopo la registrazione con circa il 10% di completamento dei corsi. Mentre il numero totale di corsi completati è comunque straordinario (se avete 120.000 studenti iscritti ad un corso) questi numeri non si accordano bene per un MOOC con un pubblico minore come nel caso di un’azienda (a meno che non siate le Nazioni Unite…in quel caso va bene).
Vi va di giocare?
Abbiamo visto i MOOC e il loro potenziale per il grande pubblico, ma vorrei parlare anche della Gamification. E’ possibile combinare le due cose? Abbiamo già descritto cosa sono i MOOC, ma vorrei farvi riflettere sulle potenzialità dell’integrazione tra questo strumento e un’altra strategia formativa molto efficace, come la Gamification. Possiamo Gamificare i nostri MOOC? E’ possibile per la nostra azienda?
La Gamification è molto diversa dai MOOC, ma non per questo meno importante. In questo articolo precedente spiego nel dettaglio cos’è la Gamification e cosa non è. Per farla breve (potete leggere l’articolo per la spiegazione dettagliata) la Gamification consiste nell’aggiungere elementi motivazionali in un ambiente formativo per aumentare il coinvolgimento degli utenti e si basa sulla teoria e la logica dei giochi. Nonostante sia un concetto molto diverso dai MOOC, è potenzialmente un metodo interessante per stimolare gli utenti.
Nella sfida di coinvolgere i nostri studenti aziendali e sconfiggere la perdita di iscriti dei MOOC accademici è possibile aggiungere elementi di Gamification ai nostri MOOC (è stato fatto in alcuni casi accademici con risultati positivi). Mentre il contenuto sarà sempre l’elemento portante della vostra strategia, è possibile migliorare il coinvolgimento dei vostri utenti finali con qualche piccolo accorgimento e passare dalla noia mortale ad un senso di competizione amichevole.
La Gamification of things
Alcuni degli elementi di Gamification più comuni delle piattaforme elearning aziendali sono le Classifiche, i Badge e le Competizioni. Anche se non sono veri giochi, hanno comunque la possibilità di fornire elementi coinvolgenti per i vostri MOOC. Avere diversi tipi di badge e punti per il completamento dei video o degli obiettivi formativi è un ottimo modo di creare un sistema di premi tangibili, sia allo studente per il completamento degli obiettivi, sia per l’intera comunità. Inludere un forum all’interno del MOOC è un ottimo modo per facilitare la collaborazione, anche se è necessario un po’ di incoraggiamento. Questa spinta si può ottenere aggiungendo elementi di Gamification come una competizione per l’articolo “Più utile” o un badge con punti per la creazione di nuovi argomenti di discussione nel forum.
Anche l’interazione degli utenti con il materiale dei corsi può essere migliorata con la Gamification. Abituare gli studenti a ricevere premi quando valutano altri studenti è una strategia molto potente che, se adottata, può contribuire alla realizzazione dei vostri progetti formativi.
Pratica quello che predichi
Ora che avete ricevuto le basi dei MOOC Gamificati è ora di lanciarli per il grande pubblico. Alcuni suggerimenti. Se volete realizzare un MOOC leggero, con elementi divertenti, pensate ad alcune campagne di Corporate Social Responsibility (CSR) che potete avviare nella vostra comunità per convincere i vostri utenti finali a contribuire alla creazione della vostra Knowledge Base.
Ricordate, queto è solo l’inizio; lo sviluppo di un sistema di Gamification completo varia caso per caso, in base ad un’attenta analisi della cultura aziendale, e di solito include una forte personalizzazione a livello di sistema e di formazione.
Per avere risultati ottimali, testate questo concetto con la vostra azienda o dipartimento e vedete se potete migliorare i livelli di coinvolgimento degli studenti da passivo ad attivo. State attenti e non buttatevi a capofitto in questo approccio. Svolgete alcuni progetti pilota, reperite dei case study, e poi costruite l’approccio che più si adatta alla vostra azienda o team.